Figueres, 11 maggio 1904 – Figueres, 23 gennaio 1989

Sento che il più grande riconoscimento per aver fatto qualcosa di buono, è l’opportunità di fare ancora di più.

Salvador Dalì è uno dei più celebri e virtuosi artisti del secolo scorso. Fu pittore, disegnatore, scultore, scrittore e sceneggiatore. La sua esistenza è stata costellata da profonde difficoltà emotive durante il periodo dell’infanzia. Dalì, il cui vero nome è Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalí Domènech, marchese di Pùbol, nacque in Catalogna l’11 maggio del 1904. La sua vita fu profondamente segnata dalla prematura morte di suo fratello, morto nove mesi prima della sua nascita, per via di una terribile meningite fulminante. Dalì, all’età di cinque anni, venne condotto sulla tomba del fratello defunto. I genitori lo convinsero di esserne la reincarnazione.
Appena adolescente il suo estro artistico fu subito notato. Riuscì infatti ad esporre alcuni sui lavori nel teatro municipale di Figueras, la sua città natale. L’esposizione riscosse un discreto successo critico.
All’età di 17 anni iniziò a frequentare l’Accademia di Belle Arti a Madrid dove conobbe e strinse forti legami d’amicizia con lo scrittore Federico Garcia Lorca ed il regista Luis Bunuel. In quel periodo riuscì già a farsi notare per il suo inequivocabile atteggiamento da dandy. In particolare i suoi dipinti, che si accostavano alla corrente artistica del cubismo, richiamavano l’attenzione dei suoi colleghi di corso. Nello 1925 venne espulso dall’Accademia poco prima di poter sostenere gli esami finali perché asserì che nessun accademia fosse davvero degna di valutare un grande artista come lui. Nello stesso anno, durante un periodo trascorso a Parigi, conobbe il celebre pittore Pablo Picasso. Quest’ultimo aveva già avuto modo di sentir parlare delle abilità artistiche del giovane Dalì grazie a Joan Mirò.

I lavori realizzati durante il periodo post accademico furono caratterizzati da una forte influenza futurista e cubista. Sempre durante la seconda metà degli anni 20, il sodalizio artistico tra Dalì, Federico Garcia Lorca e Luis Bunuel, diede vita ad una serie di lavori scenografici per il cinema ed il teatro.
Nel 1929 sposò completamente la corrente artistica surrealista che arricchì secondo il suo estro personale ispirandosi ai lavori di De Chirico ed aggiungendo dei chiari riferimento alla psicoanalisi di Freud. I suoi lavori erano infatti caratterizzati da tratti freddi, calcolati e minuziosi.
Nello stesso anno Dalì si unì in matrimonio con Gala a cui, l’anno successivo, dedicò un saggio intitolato La femme visible. Quest’opera aprì una profonda spaccatura tra Dalì ed il mondo surrealista dal quale si discostò definitivamente tre anni dopo.
Nel corso degli anni 40 si trasferì a New York dove lavorò nel mondo della moda e del design. Il trasferimento fu conseguente allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. In quel periodo le sue opere vennero esposte presso il Museum of Modern Art. Nel 42 pubblicò una propria biografia intitolata La vita segreta di Salvador Dalì. Inoltre contribuì alla realizzazione delle scene del film di Alfred Hitchcock dal titolo Io ti salverò. Per quanto riguarda la sua vita privata, negli anni trascorsi in America, Dalì conobbe la celebre showgirl Amanda Lear, che divenne ben presto la sua musa ispiratrice ed amante, ovviamente all’insaputa di Gala.
Rientrato in Europa nel 1949 assieme a sua moglie Gala, proseguì l’impegno professionale nell’ambito cinematografico collaborando con il celebre regista italiano Luchino Visconti.

Salvador Dalì – Allan Warren (1972)

Nel 1951 decise di far rientro in Spagna. Negli anni successivi Dalì sperimenta nuove forme d’arte. Fu il primo pittore ad utilizzare olografie e contribuì a gettare le basi della Pop Art. Lo stesso Andy Warhol, definito il vero e proprio artista capostipite della Pop Art, fu molto influenzato dalle tecniche dell’artista catalano. Oltre ad interessarsi alle illusioni ottiche, Dalì di approfondire le sue conoscenze scientifiche e matematiche. Si avvicinò anche alla religione. Questo strano e disconnesso connubio scientifico e religioso è palese in alcune sue opere di quel periodo come La Madonna di Port Lligat. Nel dipinto vennero sintetizzati i tratti caratteristici del’iconografia cristiana assieme ad immagini di deflagrazioni certamente ispirate ad un’esplosione nucleare.
Dal 60 al 74 Dalì fu profondamente impegnato nella realizzazione del Teatro Museo Dalì presso la sua città natale di Figueres. Nel 70 realizzò il celebre logo tutt’oggi usato dei lecca lecca Chupa Chups.
Nel 80 la sua salute ricette un gravissimo colpo. La moglie Gala, che era affetta da demenza senile, gli somministrò accidentalmente un potente mix di farmaci che compromise irrimediabilmente il sistema nervoso dell’artista. Nel 82 il re Juan Carlos lo nominò Marchese di Pubol. Morì nel gennaio del 1989 a causa di un attacco cardiaco.