Salisburgo, 27 gennaio 1756 – Vienna, 5 dicembre 1791

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Wolfgang Amadeus Mozart nacque a Salisburgo, in Austria, il 27 gennaio del 1756. La famiglia era molto nota in città, in quanto la madre era figlia del prefetto mentre il padre era un musicista e ricopriva la carica pubblica di vice Kapellmeister presso la corte arcivescovile. Mozart ebbe sei fra fratelli e sorelle, tutti morti in tenera età tranne la sorella Nannette. La sua infanzia mostrò chiaramente i segni di un genio precoce. A tre anni, infatti, era già in grado di battere i tasti del clavicembalo mentre risale ai suoi cinque anni la prima composizione di un pezzo. I suoi componimenti creati in questa giovanissima età sono oggi noti come Wolfgangerl Compositiones. Il padre assisteva ammirato a tanto prodigio e parlava del figlio come di un miracolo arrivato a Salisburgo. Proprio dalle lettere del padre agli amici, nelle quali parlava molto e lungamente del bambino, si sono appresi alcuni particolari della sua vita privata e della sua infanzia come la paura di Mozart per il suono della tromba oppure la sua sensibilità e la sua gentilezza d’animo così come la sua stupefacente memoria. Da quel momento in poi iniziò a dedicare molta cura e attenzione, anche a scapito della sua carriera a corte, all’educazione musicale dei due figli.

Quando Mozart aveva soli cinque anni, il padre accompagnò lui e Nannette a Monaco, presso la corte del principe elettore Massimiliano III, per eseguire il loro primo concerto. Fu un successo, tanto che pochi mesi dopo si recarono, invece, alla corte dell’imperatore a Vienna. Tutte queste gratificazioni portarono il padre a decidere, nel 1763, di chiedere il permesso di assentarsi dalla corte e di intraprendere un viaggio di circa tre anni con tutta la famiglia, durante il quale Mozart e la sorella si esibirono nei principali luoghi di cultura e di potere d’Europa. Furono anni di grande fervore musicale, durante i quali Mozart incontrò i principali esponenti della musica dell’epoca, fra i quali Johann Christian Bach, che influenzarono moltissimo il suo modo di fare musica. A 13 anni, Mozart era ormai conosciuto non più come una giovane promessa ma come una certezza della musica, iniziando a firmare i suoi primi autografi (sostenuto dall’aiuto del padre in quanto ancora incerto con la scrittura) alla fine dei suoi concerti in giro per l’Europa.

Dal 1769 fino al 1773, Mozart effettuò molti viaggi nel nostro Paese tanto da essere definito il suo periodo italiano. In questa tappa italiana, molto importante fu il suo soggiorno a Milano, dove conobbe anche Carlo Giuseppe Firmian, un mecenate dell’epoca che gli permise di continuare in tutta serenità economica il suo viaggio. Durante la permanenza nella città meneghina, Mozart iniziò a comporre “Quartetto per archi n. 1, K 80” che poi verrà completato con il famoso Rondò qualche tempo dopo. Altra tappa italiana fu anche Napoli, città all’epoca capitale della musica, dove il padre sperava di trovare dei maestri all’altezza del figlio ma dove, invece, furono accolti con un tiepido entusiasmo dal re Ferdinando IV di Borbone, all’epoca appena diciottenne.

Nel 1773, di ritorno dall’Italia, Mozart fu assunto come musicista alla corte di Salisburgo. Il compositore, però, non fu mai contento di questa sistemazione, sia per lo stipendio molto basso che per l’assoluta mancanza di commissioni per opere, genere al quale invece era particolarmente affezionato. Non cessò mai, quindi, anche con l’aiuto del padre, di cercare una soluzione alternativa. Nel 1777, non potendo più nascondere il suo scontento, chiese il permesso di allontanarsi dalla corte e partì con la madre alla ricerca di nuove opportunità lavorative. Soggiornò a lungo ad Augusta, dove strinse una forte amicizia con la cugina Maria Anna Thekla con la quale, poi, continuò a mantenere per tutta la vita una lunga corrispondenza epistolare. Si recò, poi, a Parigi dove sperava in un ingaggio presso la corte di Versailles, ma non si concretizzò e, iniziando ad avere problemi economici, decise perfino di vendere alcuni oggetti personali per provvedere al suo sostentamento. Proprio a Parigi la madre iniziò a stare molto male e poco dopo la donna, non potendo chiamare un medico per la non disponibilità economica, si aggravò e morì.

Nel 1779, disperando di poter trovare altri incarichi, Mozart tornò a Salisburgo e lasciò che il padre trattasse per la sua riassunzione a corte come organista. Risalgono a questo periodo alcune delle sue opere più celebri, anche frutto delle influenze internazionali che Mozart aveva raccolto durante i suoi viaggi. Questa specie di tranquillità, però, durò fino al 1781 quando Mozart decise di presentare le sue dimissioni in quanto non riusciva più a tollerare di essere trattato come un servo dall’arcivescovo suo “padrone”. Nello stesso anno Mozart si trasferì a Vienna dove andò ad abitare in una stanza in affitto. In casa conobbe Constanze Weber con la quale Mozart convolò a nozze l’anno successivo. Dal matrimonio nacquero numerosi figli ma solo due sopravvissero fino all’età adulta. La serenità acquisita con il matrimonio o forse la situazione professionali e artistica di Vienna, molto più congeniale alla sua indole, portarono Mozart a comporre in questi anni alcune delle sue opere migliori come Le Nozze di Figaro oppure il Don Giovanni.

Nel 1789 il compositore partì per un lungo viaggio in Germania alla ricerca di nuovi ingaggi. Fu un viaggio infruttuoso che minarono la sua stabilità economica e la serenità del suo matrimonio. Una lunga crisi artistica lo colpì al suo ritorno e solo due anni più tardi riprese la sua attività di compositore. Ritornato a Vienna, entrò anche nella massoneria, circostanza questa che influenzò moltissimo la sua produzione artistica di quegli anni.

Mozart morì a Vienna nel dicembre del 1991, a seguito di una malattia.