San Francisco, 24 Febbraio 1955 – Palo Alto, 5 Ottrobre 2011


Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro. Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario.

Steve Jobs è nato a San Francisco il 24 febbraio del 1955. Molti ritengono che la sua vita sia permeata da diversi misteri, a cominciare proprio dal luogo della sua nascita, che secondo una biografia non autorizzata da lui, potrebbe essere anche nel Wisconsin.
Quello che c’è di vero e che le sue origini non sono state poi cosi felici, in quanto appena nato fu abbandonato dalla madre naturale per essere adottato.
La madre Joanne Carole Schieble, al tempo una studentessa svizzera, e il padre Abdulfattah Jandali, studente siriano. non potevano mantenerlo.
Il piccolo Steve fu quindi adottato dai signori Paul e Clara Jobs. Pare che la madre naturale, prima di dare in adozione il suo bambino, abbia preteso che questo fosse adottato da una famiglia che lo avrebbe certamente mandato all’università. Un segno che potrebbe essere considerato “visionario” visto il successo che ottenne Jobs, che però frequentò l’università soltanto 6 mesi, per poi abbandonarla nel 1972 e dedicarsi alla sua passione: l’elettronica e i computer. Gli fu trasmessa da un vicino di casa, appassionato di ricetrasmittenti, radio, tv, amplificatori, ecc.
Il suo primo impiego fu presso la Atari a soli 20 anni, nota per essere una società di videogiochi, dove incontrò il suo amico e collega Steve Wozniak, con il quale di li a poco avrebbe fondato la Apple.
Il percorso verso la fondazione di una delle società di elettronica e informatica più nota e potente al mondo sul mercato (oggi è quotata in borsa con un capitale intorno ai 650 miliardi di dollari, più del Pil di uno stato come la Svizzera), non è stato per nulla facile.
A Steve Jobs e al suo amico Wozniak mancava un capitale e lo stesso “patron” della futura Apple pare che per racimolare qualche soldo, andasse in giro a cercare le lattine della più famosa bibita americana da restituire ai negozi: ogni lattina gli fruttava ben 5 centesimi. L’idea del nome “apple= mela” pare che sia nato in un periodo in cui Steve Jobs scelse di seguire una dieta a base proprio di questo frutto, probabilmente anche per risparmiare.
Abbandonò anche lo studentato per ammortizzare le spese e vendette il suo furgone Wolkswagen, per riuscire a costruire Apple I, che consisteva in un piccolo circuito con tastiera che si poteva collegare alla TV.
Il primo Apple ebbe un piccolo successo, vendendo circa 200 esemplari e questo incoraggiò non poco i 2 ragazzi poco più che ventenni. Era il 1976.
Nacquero quindi Apple II e poi III, l’ultimo dei quali aveva problemi di surriscaldamento, perché mancava della ventola. Erano praticamente al prototipo di quello che oggi si può chiamare computer, e come è noto, lavorano nel garage di casa Jobs.
Il mouse che oggi usiamo per muoverci nel nostro pc fu inventato nel 1979, quando Steve Jobs ebbe occasione di visitare la Xeros, una società informativa che stava mettendo a punto un sistema di gestione dei computer attraverso icone e menù.
Fu un’illuminazione per Jobs che, nonostante abbia imitato un’azienda concorrente, seppe valorizzare l’idea e rendere il computer un elettrodomestico per tutti e non solo per i soli esperti di informatica.
Nel 1984 arrivò il momento di lanciare il primo Macintosh, completo di tastiera e appunto dal mouse. Fu la svolta per la Apple, che vide un’impennata incredibile nei guadagni.
Purtroppo nel 1985 lo stesso Steve Jobs fu licenziato dall’azienda che aveva creato con il suo amico e si ritrovò a ricominciare da zero.
Lui stesso affermò che fu l’occasione per rimettersi in gioco, stimolare la creatività e andare avanti con quello che sapeva fare meglio: costruire dispositivi informatici. Acquistò quindi la NeXT che non andò bene e in seguito la Pixar da Geoge Lucas, lo stesso di Guerre Stellari.
In poco tempo riuscì a risollevare la NeXt divenendo uno dei competitor più temuti della “sua” Apple. Tuttavia nel 1996 finirono per collaborare a un nuovo programma per gli iMac, fino a che Steve Jobs tornò a dirigere la Apple dopo la fusione.
Nel 1995 la Pixar lanciò il primo fortunatissimo cartone animato, realizzato completamento al pc che divenne il capostipite di molti altri animation movie.
La profonda crisi che colpì il settore costrinse Jobs a un piano di massicci licenziamenti e in molti definirono la sua personalità spietata ed egocentrica. E’ comunque vero che Jobs era noto per il suo carattere irascibile e metodico, ma resta come suo testamento spirituale un discorso ormai diventato famoso, dove dice ai giovani “stay hungry, stay foolish= siate affamati, siate folli”, spronandoli nel raggiungimento dei loro obiettivi nella vita come un padre.
La paternità però per Steve Jobs, che ha avuto 4 figli non sembra essere il suo forte. Nel 1978 ebbe una bambina da Chris Ann fuori dal matrimonio, con cui non ha voluto alcun rapporto, e 3 dalla sua unione con Laurene Powell, che sposò nel 1991 con rito buddhista.
Oltre ai computer nel 2011 arrivò la svolta con la produzione dell’iPod, un lettore portatile dove si potevano memorizzare migliaia di canzoni da ascoltare ovunque e scaricabili a pagamento da iTunes.
La scoperta della malattia, un rarissimo tumore al pancreas nel 2003, lo porta a pensare seriamente di “mettere a posto” le ultime cose, sapendo che gli rimaneva comunque poco da vivere, nonostante un intervento che sembrava aver placato l’avanzare della malattia.
steve_jobs_with_macbook_airNel 2007 ebbe un’altra geniale idea e cioè un iPod, che potesse anche telefonare e collegarsi a internet: nacque così l’iPhone. Le presentazioni dei suoi nuovi “prodotti” erano diventati veri e propri eventi insieme ai nuovi modelli, che ancora oggi vengono aggiornati e sono attesissimi dagli appassionati e estimatori della Apple.
Al peggiorare delle sue condizioni di salute, decise già dal 2009 di prendere dei congedi medici, e nel 2011 di passare la direzione dell’azienda a Tim Cook.
Morì nella sua casa di Palo Alto in California l’11 ottobre dello stesso anno a soli 56 anni, lasciando in eredità al mondo una delle scoperte che hanno cambiato in meglio la vita di ognuno.