Londra, 8 gennaio 1947 – Londra, 10 gennaio 2016

 

Per me la musica è il colore. Non il dipinto. La mia musica mi permette di dipingere me stesso.

 

L’artista David Bowie

David Robert Jones in arte David Bowie è nato a Brixton a Londra nel 1947 ed è stato certamente uno degli artisti più importanti della musica internazionale per via della sua poliedricità e per i mille interessi che ebbe nei confronti di tanti generi musicali.

La sua passione per la musica rock e per la musica blues lo portarono fin negli Stati Uniti d’America dove morirà (a New York) nel 2016. L’artista ha dato vita ad un nuovo genere di rock che molti hanno definito globale per le tante sfaccettature che vi seppe apportare, per gli stili che seppe usare e per i diversi scenari che seppe aprire.

Nella sua musica e nei suoi spettacoli, infatti, fu capace di mescere facendo diventare tutto un unico spettacolo, il teatro, la danza, l’arte, il cinema e molto altro perché l’artista si è dimostrato sempre aperto a nuove possibilità ed esperienze. Ma chi era David Bowie anche prima di diventare David Bowie?

La formazione di David Bowie

Non è pensabile parlare di un grande artista senza considerare la sua storia perchè è quest’ultima a rappresentare sempre il punto di snodo di tante vicende, la motivazione per cui vengono fatte determinate scelte.
Così fu anche per David il quale fu influenzato, durante i suoi anni giovanili, dal fratello Terry Burns, molto più grande di lui perché nato da una precedente relazione della mamma, cassiera presso un cinema, con un uomo che non era il padre. Una figura importante, dicevamo perchè lo avvicinò a personaggi particolari, jazzisti, come John Coltrane e Eric Dolphy. Inoltre il fratello era un ribelle, si era fatto crescere i capelli e era spesso impegnato il letture molto particolari.

Terry era affetto da schizofrenia paranoide, visse per molti anni in una struttura psichiatrica e poi morì suicida buttandosi sotto un treno. Questi avvenimenti non potevano non avere effetto su una mente giovane come quella di David ancora adolescente ai tempi di questi avvenimenti. Visse tutta la sua vita nel terrore di ammalarsi a sua volta e trovò nella musica anche un modo per esorcizzare tale timore: scrisse, in ricordo del fratello morto, nel 1993 il brano “Jump (They Say)”.

I primi contatti concreti con la musica avvennero in maniera tradizionale: cominciò a cantare in un piccolo coro parrocchiale e, dopo questa esperienza, la madre gli regalò il primo sassofono che divenne non soltanto il suo mezzo di espressione privilegiato, ma anche un simbolo di libertà. Privilegiato non significò unico perché il cantante imparò a suonare moltissimi altri strumenti quali ad esempio la chitarra acustica. la sua curiosità fu un faro per lui, il mondo esterno fu fonte di sempre nuove ispirazioni; scoprì Elvis vedendo la cugina scatenarsi in un ballo sfrenato con la sua musica, venne affascinato da James Brown, Jackie Wilson e Ray Charles mentre lavorava in un negozio di dischi e prese lezioni di sassofono da Ronnie Ross. Tutta la sua vita fu un continuo andare verso la musica, un viaggio in cui la meta era già stabilita da tempo.

Come diventa Reb Orb

Quando la famiglia si spostò nel quartiere di Bromley nel quale lui frequentò la scuola per diventare grafico pubblicitario, gli accadde un avvenimento che gli cambiò la vita: all’uscita di scuola litigò con un suo compagno e, nello scontro, fu colpito all’occhio sinistro che mantenne per tutta la vita quel caratteristico color rossastro per il quale viene ricordato ancora oggi. Da qui l’appellativo Red Orb che i compagni del quartiere gli affibbiarono.

La Londra che canta fu un grande riferimento per lui in quei tempi e sognava, come i Beatles e i Pink Floyd che imperversavano in quegli anni, di fare una grande carriera musicale.

Gli esordi della sua carriera

Kenneth Pitt, il suo manager gli consigliò di cambiare il suo cognome per definirne l’identità, ma nonostante questo, il suo primo disco da solista che prese il suo nome e fu inciso nel 1967 per la Deram, mostrò quanto ancora l’artista fosse immaturo, il suo genere non ancora ben definito ed incerto e le sue capacità di cantautore che facevano solo intravvedere quello che poi sarebbe diventato. Visse, in quella fase, un momento particolare; l’artista si sentiva fuori posto, non adeguato alle mode che sono in voga in quel periodo e decise di rifugiarsi in Scozia, con quattro lama tibetani, in completo isolamento per tre mesi. Qui prese confidenza con la religione buddista che ebbe, nella sua vita, un’importanza particolare. Grazie ad un rinnovato vigore David riscrisse la sua Space Oddity modificandone la struttura iniziale ed il ritornello. Fu quello il momento in cui esplose il suo successo: il brano divenne talmente famoso da essere prodotto in più lingue. In Italia, sotto le sapienti mani di Mogol, nacque “Ragazzo Solo, Ragazza Sola”.

Un rock and roll tutto nuovo: con il rossetto

La svolta effettiva per David Bowie arrivò nel 1970 quando ormai l’artista era cresciuto; aveva messo da parte le sue reticenze e le sue timidezze dando vita ad un personaggio, ambiguo e molto sensuale, che gli consentì di affermarsi come artista. La sua musica prese il nome di rock and roll del rossetto rosso e David comprese che quella sarebbe potuto essere la sua arma vincente per scalare le classifiche mondiali. Di quell’anno fu, infatti il suo nuovo album The Man Who Sold The World che segnò quasi l’inzio di una nuova carriera. In questo disco l’artista cantò del rapporto tanto particolare che aveva avuto con il fratello malato di schizofrenia. L’anno successivo incise Hunky Dory, album più leggero e scanzonato in cui celebrò personaggi come Walt Disney e Andy Warhol.

Il suo quinto album The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars, decretò il successo mondiale dell’artista e il nuovo ascolto delle sue precedenti opere. Nella sua lunga carriera incise ben 21 album molti dei quali furono a lungo la top ten nella Official Albums Chart. Nel Regno Unito almeno 9 raggiunsero la prima posizione.

Parlare di personaggi così particolari come David Bowie è sempre di effetto anche per chi non ha mai avuto a che fare con lui. La riflessione immediata e di effetto sta nella determinazione con la quale la vita porta gli uomini a fare esattamente quello a cui erano stati destinati… e questo artista ne è stato la dimostrazione concreta.