Pisa, 15 Febbraio 1564 – Arcetri, 8 Gennaio 1642

Non basta guardare, occorre guardare con occhi che vogliono vedere, che credono in quello che vedono.

Galileo Galilei: padre della scienza moderna

Galileo Galilei, matematico, fisico e astronomo, nato a Pisa nel 1564, è stato un grande studioso e filosofo italiano,
considerato il capostipite della scienza moderna. Con i suoi studi ha inciso profondamente nelle conoscenze della sua epoca,
contribuendo a tracciare la via della moderna ricerca scientifica, grazie all’introduzione del metodo sperimentale.

Con il suo ingegno, che lo portò a creare diversi strumenti scientifici, e l’impegno costante, animato da una grande passione per lo studio del mondo e della realtà circostante, riuscì a giungere a rivoluzionarie scoperte nei campi dell’astronomia e della fisica.
Le sue osservazioni lo indussero a ripudiare la tradizione aristotelica seguita per oltre duemila anni.

Dalla teoria geocentrica dei seguaci aristotelici, egli avallò, seguendo Copernico, quella eliocentrica, con il Sole al centro e la Terra che gli gira intorno.
Questo pensiero lo portò inevitabilmente a scontrarsi con la Chiesa cattolica, totalmente avversa alla teoria copernicana, e fu causa di un processo concluso con una condanna da parte dell’Inquisizione.

Gli studi e la carriera accademica

Dopo una classica formazione, Galileo Galilei iniziò gli studi di medicina a Firenze, dove la famiglia si era trasferita quando era appena undicenne.
Lo fece per assecondare il volere del padre Vincenzo, ma le sue passioni erano la fisica e la matematica, che iniziò a studiare seriamente nel 1953.

Finiti gli studi riuscì ad ottenere, nel 1588, la cattedra di matematica all’Università di Pisa, dove rimase fino al 1592,
anno in cui si trasferì all’Università di Padova, sempre per insegnare matematica, rimanendovi fino al 1610.

Proprio a Padova conobbe Marina Gamba, veneziana, che divenne la madre dei suoi tre figli, sebbene non la sposò mai.

Le scoperte astronomiche

Le principali scoperte di Galileo Galilei furono nel campo fisico e astronomico, grazie alle osservazioni iniziate dal 1609 con l’uso del cannocchiale.
Questo strumento, inventato dagli olandesi, fu da lui perfezionato, rendendolo molto più potente e capace di osservare ciò che nessuno era riuscito a vedere prima.

Scoprì così la superficie della luna, simile alla Terra con montagne e valli, e non liscia come si credeva.
Vicino alle teorie copernicane, con i suoi studi ne trovò le prove, ampliando la dottrina con nuove conoscenze sul movimento di altri pianeti come Giove e Venere,
sovvertendo la teoria geocentrica che poneva la Terra al centro dell’universo.

Il processo e la condanna

Le sue posizioni furono divulgate in pubblicazioni di vasta eco ma osteggiate dalla Chiesa, che intentò contro di lui un processo.
Nel giugno del 1633, Galileo fu condannato dai Padri inquisitori ad abiurare il suo lavoro e i suoi scritti, evitando così l’incarcerazione.

Dopo un breve periodo nella casa pisana dell’arcivescovo Piccolomini, poté tornare a Firenze, dove visse il resto della sua vita.
Morì l’8 gennaio 1642, malato e quasi del tutto cieco, a causa dell’uso intensivo del cannocchiale.

Contributi alla fisica e invenzioni

Oltre all’astronomia, Galileo Galilei compì importanti studi di fisica, in particolare sulla meccanica e sul moto,
fondamentali per i successivi lavori di Newton e Cartesio.

Tra i suoi contributi: il principio di inerzia, la natura relativa del moto e le leggi del moto naturale di caduta.
La sua maggiore rivoluzione fu l’uso del metodo matematico e della sperimentazione per enunciare tesi,
dando fondamento scientifico a conoscenze fino ad allora empiriche.

Con il piano inclinato, dimostrò alcune leggi del moto di caduta libera, facendo scorrere una sfera e annotando i tempi di discesa con un orologio ad acqua.

Nel 1624 elaborò un ingegnoso macchinario, prototipo del primo microscopio, che permetteva di osservare oggetti ingranditi di circa venti volte,
particolarmente utile per le scienze mediche negli anni a venire.

Galileo Galilei scrittore e divulgatore

Galileo Galilei fu anche un prolifico scrittore. Tra il 1599 e il 1638 pubblicò opere come:

Le mecaniche; Le operazioni del compasso geometrico et militare; Sidereus Nuncius;
Discorso intorno alle cose che stanno in su l’acqua;
Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari e loro accidenti;
Discorso sopra il flusso e il reflusso del mare;
Il Discorso delle Comete;
Il Saggiatore, considerata la sua opera più importante, in cui ridicolizzò gli avversari delle sue idee scientifiche;
Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo;
Due nuove scienze;
Trattato della sfera (postumo).

Fu anche un fine prosatore e divulgatore, scrivendo quasi sempre in volgare quando la maggior parte delle opere scientifiche era in latino.
Per questo si fa coincidere in Italia l’avvio della prosa scientifica con i suoi testi letterari.

Oltre alla scienza, mostrò una forte passione per la musica e le arti.

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