Greenfield, 30 luglio 1863 – Fair Lane, Dearborn, 7 aprile 1947
C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti.
Henry Ford nacque a Detroit il 30 Luglio 1863.
Figlio di agricoltori di origine irlandese non ebbe la possibilità di andare oltre la formazione elementare, pur dando prova di essere un ragazzo brillante.
Trasferitosi a Detroit la sua carriera ebbe inizio all’età di 16 anni come apprendista meccanico in una ditta locale.
Nel 1891 riuscì ad ottenere un posto come ingegnere specializzato all’interno della compagnia di illuminazione di Thomas Edison, destinato a diventare un suo caro amico.
Parallelamente alla sua attività lavorativa all’interno della compagnia, Ford contribuiva alle attività agricole della fattoria di famiglia trovando comunque il tempo di coltivare la propria passione per le innovazioni meccaniche legate al mondo dell’automobilismo. Affascinato dalle scoperte di Karl Benz, il futuro industriale si cimentò nel tentativo di costruzione di un’automobile con motore a combustione interna. Dopo il fallimento dei primi due tentativi, il 4 Giugno 1896 ebbe finalmente la soddisfazione di condurre su strada la sua creazione.
Convinto delle proprie capacità e delle potenzialità finanziarie del mercato automobilistico, Ford decise di abbandonare il proprio impiego all’interno della compagnia dell’amico Edison per dedicarsi alla creazione della Detroit Automobile Company.
Nonostante l’impegno l’impresa fallì rapidamente, costringendo il proprio padre fondatore a rimettersi in gioco pubblicizzando le proprie automobili partecipando a manifestazioni e corse automobilistiche. Questa strategia lo portò a fondare nel 1901 la Henry Ford Company da cui, a causa della sua inesperienza, fu presto estromesso.
Ostinatamente fiducioso nella sua impresa, Henry Ford ricomincia da capo per la terza volta fondando, nel 1903, la Ford Motor Company.
I primi modelli prodotti dalla Ford offrivano alte prestazioni e buoni standard qualitativi che però, almeno fino al 1908, si limitarono ad esprimersi nei successi ottenuti durante varie corse automobilistiche.
Nel 1908, grazie all’introduzione del sistema a catena di montaggio, ispirato alla modalità di lavoro delle macellerie di Detroit, Henry Ford fu in grado di abbassare notevolmente i costi di produzione dando così vita alla Ford T. Questo nuovo modello, soprannominato dal popolo americano “Lizzie”, semplice, elegante e robusto si dimostrò essere soprattutto economico e alla portata di una grande fetta di popolazione.
Nel 1924, per volere del figlio Edsel, diede vita al Ford Airport, seguito pochi anni dopo dalla creazione dell’albergo aeroportuale Dearborn Inn che segnò l’ingresso della Ford nel settore dell’aviazione.
Con l’ascesa del regime Nazista divennero più esplicite le simpatie di Henry Ford nei confronti della politica hitleriana: convinto anti sionista, il celebre industriale pubblicò un’opera in quattro volumi intitolata “L’ebreo internazionale” in cui espone la tesi di un progetto di dominazione mondiale portato segretamente avanti dal popolo ebreo nel corso dei secoli. L’opera fu per Hitler di grande ispirazione, contribuendo ad aumentare il reciproco apprezzamento delle due personalità.
Nel 1938, in luce del supporto economico offerto alla causa tedesca da parte dell’azienda americana, e dell’impegno dimostrato dalla filiale Ford situata in Germania nel rifornimento di mezzi blindati all’esercito tedesco, Hitler insignì il padre della moderna industria automobilistica con la più alta onorificenza del regime conferibile ad uno straniero.
Ormai anziano, nello stesso anno Henry Ford decise di lasciare la direzione dell’impresa al primogenito Edsel, assicurandosi di mantenere la propria influenza all’interno dell’azienda attraverso Harry Bennet, ex capo della sicurezza tenuto dall’industriale in gran conto.
Sotto la guida del figlio Edsel si realizzò il progetto a cui il padre aveva dato vita dodici anni prima impiegando un gran numero di risorse e i migliori ingegneri presenti all’interno dell’azienda: la Hemp Body Car.
Questo innovativo modello di automobile coronò l’ambizione di Ford di riuscire a coniugare il progresso automobilistico con il mondo naturale: consisteva in un’automobile realizzata interamente di fibre di canapa, con un sistema di alimentazione basato sull’etanolo di canapa ottenuto mediante la raffinazione dei semi.
Nonostante la rilevanza tecnologica del progetto indiscutibilmente avanguardista, il modello non fu mai realizzato.
Contemporaneamente alla realizzazione di questo progetto, Henry Ford raggiunse il massimo grado all’interno della loggia massonica Palestine N.357, di cui faceva parte dal 1894.
Nel 1943, dopo appena cinque anni dalla sua nomina alla direzione dell’industria che contribuì a segnare la cultura moderna, Edsel Edison morì a causa di un tumore, costringendo il padre a rivedere le proprie volontà testamentarie riguardo il destino dell’azienda.
Nonostante l’iniziale volontà di Henry Ford di affidare a Bennet la conduzione dell’azienda finché i nipoti non avessero compiuto i trentadue anni di età, le pressioni della moglie Clare lo spinsero a lasciare i frutti del proprio lavoro all’ appena ventiseienne Henry Ford II.
Malgrado diversi infarti che minacciarono la sua vita durante il corso degli anni, il padre dell’automobile moderna morì tranquillamente il 7 Aprile 1947 all’invidiabile età di 84 anni.
La memoria dei suoi straordinari successi nel campo meccanico e delle innovazioni apportate dalla sua azienda all’interno della società moderna lo collocano tra le personalità più influenti degli ultimi secoli.