Königsberg, 22 aprile 1724 – Königsberg, 12 febbraio 1804

Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me.

Immanuel Kant nacque a Königsberg, il 22 Aprile del 1724. E’ stato un grande filosofo. Il padre di Kant, di origini scozzesi, si chiamava Johann Georg e faceva il sellaio come lavoro. La madre, invece, era Anna Regina Reuter ed era una fervente seguace della setta religiosa dei pietisti.
Immanuel era il quarto di ben undici fratelli, molti dei quali morirono prima di raggiungere l’età adulta.
L’infanzia del filosofo fu molto felice, sebbene la sua famiglia, in più occasioni, dovette fronteggiare diverse difficoltà economiche.
Kant ricevette fin da piccolo una rigida educazione religiosa dalla madre, la quale lo costrinse a studiare al Collegium Fredericianum. Il direttore di questa scuola era Franz Albert Schultz, uno dei pietisti più illustri.
Kant non si troverà molto bene a frequentare il Collegium, a causa della rigidità vigente nell’Istituto, e vivrà quegli anni con paura e angoscia.

Il 1737 fu un anno molto triste per Immanuel, in quanto quest’ultimo rimase orfano di madre a soli tredici anni.
Tre anni dopo, Kant si iscrisse all’Università Albertina di teologia di Königsberg. All’Università, il filosofo ebbe come professore Martin Knutzen. Quest’ultimo spinse Immanuel a dedicarsi con interesse alla filosofia newtoniana.
In questo periodo, Kant si convinse del fatto che la filosofia dovesse appropriarsi di un’unità di metodo, che potesse farla incontrare fruttuosamente con la fisica di Newton, che divenne per il filosofo un modello di scienza esatta.
Nel 1746 Kant si laureò e iniziò a lavorare come precettore presso le famiglie nobili della Prussia orientale. In questo stesso anno, morì il padre di Immanuel.
Nel 1749 Kant pubblicò il suo primo libro, che si chiamava Pensieri sulla vera valutazione delle forze vive. Quest’opera affrontava la questione del calcolo dell’energia cinetica dei corpi.

Nel 1755, dopo dieci anni di insegnamento privato, il filosofo divenne professore dell’Università di Königsberg. Tra le materie insegnate ci furono: pedagogia, matematica e fisica. Kant dimostrò di essere un ottimo maestro per i suoi allievi, che avevano piacere ad ascoltare le sue lezioni.
Nel 1770 Immanuel ottenne un altro incarico prestigioso, che lo portò ad essere impiegato come vice-bibliotecario preso la Reale Biblioteca. Nello stesso anno pubblicò la dissertazione De mundi sensibilis atque intellegibilis forma et principiis. In questo scritto si parlava del fatto che le scienze della matematica avessero una fondazione trascendentale.
Grazie a quest’opera, Kant ottenne la cattedra di logica presso l’università Albertina della sua città natale. In questi anni, divenne un nemico della metafisica, considerata come un profondo oceano senza luce e senza sponde, e compose molti scritti sui vulcani, i venti e i pianeti. A proposito dei pianeti, Immanuel affermò che quelli, che erano più lontani dal sole, ospitassero delle creature molto intelligenti.
In seguito, nel 1781 fu pubblicata una delle opere più importanti del filosofo prussiano, che si chiamava Critica della ragion pura. In questo scritto, Immanuel si propose di dimostrare l’esistenza di un sapere certo e di una conoscenza a priori, che esistevano indipendentemente dall’esperienza, e di analizzare i meccanismi della conoscenza dell’uomo.

Nel 1788 uscì la Critica della Ragion Pratica. In questo libro Kant affrontò il tema della morale. Il filosofo prussiano volle definire in che modo un uomo si dovesse comportare, per compiere un’azione morale sotto tutti i punti di vista.
Due anni dopo, Kant pubblicò la Critica del Giudizio, nella quale affrontava un’analisi accurata del Giudizio estetico.
La vita del filosofo prussiano trascorse abbastanza tranquilla, almeno fino al 1794, quando uscì un altro libro di Kant, che si chiamava La religione entro i limiti della semplice ragione. In quest’opera, Immanuel parlava del rapporto tra religione e morale. Questo libro fu sottoposto a censura da parte del re Federico Guglielmo II, che inviò una dura lettera al filosofo, in cui esortava quest’ultimo a non scrivere più di problematiche religiose. Kant, non avendo alternative, fu costretto ad obbedire ai voleri del sovrano prussiano. In seguito, fu nominato re Federico Guglielmo III e, con il ripristino della libertà di pensiero e di stampa, Immanuel ritornò a parlare in maniera esplicita di tematiche prettamente religiose.
Nel 1795 il filosofo scrisse Per la pace perpetua. In quest’opera pensò che fosse possibile creare un ordinamento giuridico talmente efficace da poter impedire l’esplosione della guerra.
Tre anni dopo Immanuel compose La Metafisica dei Costumi e nel 1798 Kant pubblicò un altro libro, che si chiamava Antropologia. In quest’opera, che era un riassunto delle conferenze a cui aveva partecipato il filosofo, Kant sosteneva la tesi dell’origine animale dell’uomo. Immanuel pensava, in maniera geniale, che l’uomo avesse avuto origine dall’evoluzione dell’orango e dello scimpanzè.

Nel 1804 le fragili condizioni di salute di Kant peggiorarono sensibilmente. Il filosofo fu colpito da alcuni disturbi alle sue facoltà cognitive, che fecero supporre, in più occasioni, che Immanuel soffrisse di Alzheimer o di un’altra malattia mentale. Kant morì così il 12 Febbraio dello stesso anno. Non ebbe figli, in quanto non si sposò con nessuna donna e la sua tomba fu posta in un piccolo mausoleo all’interno della Cattedrale in stile gotico di Königsberg.