Hermosa – Chicago, 5 Dicembre 1901 – Burbank, 15 Dicembre 1966

Tutti i sogni possono diventare realtà se solo abbiamo il coraggio di inseguirli.

Nato all’inizio del secolo a Chicago e per la precisione il 5 dicembre del 1901, nel suo sangue scorreva sangue irlandese e canadese da parte di padre e tedesco-americano da parte di madre. La sua infanzia è segnata da alcuni spostamenti, come quello che porta la famiglia nel Missouri. Qui Walt, che di secondo nome fa Elias, ha modo di terminare le scuole elementari e di cominciare a far percepire la sua grande inclinazione per il disegno. Sempre in questo periodo inizia a maturare in luni anche la passione per il mondo della fotografia. Il secondo spostamento porta lui e la sua famiglia d’origine a Kansas City e qui comincia a seguire un corso di disegno. Arriva il 1917 e dopo aver fatto svariati lavori decide di arruolarsi per servire l’esercito canadese, ma deve riporre tale aspirazione nel cassetto perchè troppo giovane. Tuttavia la testardaggine, segno distintivo del suo carattere, lo porta a dichiarare il falso e a riuscire ad entrare nella Croce Rossa americana: nel corso della “Grande Guerra” presta quindi servizio per l’importante organizzazione umanitaria e spesso guida l’ambulanza: è noto come il suo mezzo fosse sempre ricco di suoi disegni.

Finita la guerra fa ritorno a Kansas City dalla Francia, dove aveva servito il proprio Paese: siamo nel 1919 e quella che sarà la sua strada comincia a delinearsi grazie ad un lavoro presso un’agenzia pubblicitaria. Grazie a questo lavoro fa l’incontro che cambia la sua vita, quello con Ubbe Ert Iwerks. I due decidono di portare avanti parallelamente un lavoro per una compagnia attiva nel campo dell’animazione e un connubio artistico tra di loro che inizialmente si concretizza in un garage adibito a studio, dove sperimentano e cercano di dare vita alle idee che hanno, lontano da occhi indiscreti.

Le prime creazioni sono i cosiddetti “Laugh-o-Grams”, ovvero brevissimi filmati animati che raccontano la quotidianità e che trovano spazio nei cinema durante l’intervallo delle proiezioni. Sempre in questi anni si concretizza “Alice’s Wonderland” e la possibilità per Walt e il suo compagno di avventura di vedere le proprie fatiche messe sul mercato da una casa produttrice importante come la Universal. Il rapporto con la casa produttrice però ben presto si incrina e per questo Walt (che nel frattempo si è sposato) e il suo collega e amico, decidono di mettersi in proprio. Nel 1923 nasce quindi la Walt Disney Company.

Arriva quindi il 1928, che si può senza ombra di dubbio definire l’anno che ha cambiato la vita dei bambini di generazioni e generazioni, anche di quelli di oggi: nasce infatti Topolino ed è con l’idea di utilizzare il sonoro già nei primissimi cortometraggi che gli spiana la strada verso il successo prima e verso l’immortalità poi. Due anni dopo Walt Disney ha dimostrato al mondo anche la sua grande lungimiranza nello scegliersi i collaboratori, perchè oltre a Iwerks, uno dei più importanti disegnatori del ‘900, senza cui forse Topolino non sarebbe stato creato così come lo conosciamo, si circonda di altri nomi importanti. Ed è grazie a questo lungimiranza che nel giro di un biennio , ovvero entro il 1930, diviene il più importante editore di fumetti per ragazzini e finì con il riuscire ad imporre il fumetto come pubblicazione a se stante e non più pubblicata su riviste e giornali.

Poco dopo dopo il rapporto tra Walt e l’amico con cui ha costruito la prima parte della propria scalata al successo si rompe e comincia per lui un nuovo periodo creativo con nuovi interessanti progetti sempre legati all’animazione. Nel decennio che va dal 1930 al 1940 escono capolavori come “Biancaneve e i Sette Nani” (il primo lungometraggio targato Disney), “Pinocchio” e “Fantasia”. Ma sbaglia chi dovesse pensare che il percorso di Walt Disney in questo periodo sia tutto rose e fiori perchè l’uomo, per carattere, è portato a volte a fare il passo più lungo della gamba. E “Fantasia” è un esempio di quanto appena detto, perchè quest’opera è uno dei simboli della capacità di Walt Disney di precorrere i tempi, realizzando opere per l’epoca all’avanguardia, ma destinate ad essere comprese e apprezzate solo molti anni dopo. I costi per “Fantasia” furono elevatissimi e non vi fu il ritorno economico sperato.

Il 1932 è un altro anno fondamentale nella parabola professionale di Walt Disney: lui, insieme alla sua casa di produzione, passerà alla storia per essere stato il primo a passare al Technicolor: e sempre in questo periodo nascono personaggi che oggi sono ancora sulla cresta dell’onda, come Paperino e Zio Paperone, solo per fare alcuni nomi. L’attività è letteralmente frenetica e negli anni precedenti e successivi al Secondo Conflitto Mondiale nascono capolavori destinati ad entrare nell’Olimpo del cinema d’animazione come Dumbo, Bambi e Cenerentola, senza dimenticare Lilli e il vagabondo.

Walt Disney

Walt Disney

Negli anni ’60 e ’70 continua a produrre fil di animazione, ma la sua inesauribile voglia di sperimentare lo porta anche a voler portare sul grande schermo film con attori in carne ed ossa: a simbolo di questa sua grande intuizione c’è Mary Poppins (1964).

Nel 1955 realizza un altro grande sogno, ovvero l’apertura di un parco di divertimenti a tema: ovviamente ci si riferisce a Disneyland, a cui 15 anni dopo farà compagnia Disneyworld. La morte sopraggiunge troppo presto, nel dicembre del 1966, per un tumore ai polmoni, che priva l’umanità del genio di Walt Disney il 15 dicembre, poco dopo il suo sessantacinquesimo compleanno. Ronald Regan, in quel momento Governatore della California, interpreterà lo smarrimento di milioni di persone, dichiarando, alla notizia del decesso, “Da oggi il mondo è più povero”.