Walworth, 16 aprile 1889 – 25 dicembre 1977, Corsier-sur-Vevey

Credo nel potere del riso e delle lacrime come antidoto all’odio e al terrore.

Infanzia e primi anni di Charlie Chaplin

Prima di diventare una leggenda del cinema ed un’icona dello spettacolo, prima di diventare il mitico ed indimenticabile Charlot, Charles Spencer Chaplin, nato il 16 aprile del 1889 a Walworth, un quartiere povero nei sobborghi di Londra, vive una difficile infanzia assieme al fratello dentro e fuori tra orfanotrofi e collegi. I genitori, Charles Chaplin Senior, attore di varietà alcolizzato, e Hanna Harriette Hill, attrice con una vita tormentata, lasciano i propri figli a causa di continui litigi ed adulteri (che porteranno al loro divorzio) e alle terribili condizioni economiche in cui versano.

Nel 1898 la madre di Chaplin viene internata in manicomio a causa di problemi psichiatrici, dove rimane in cura fino al 1928. Charlie e il fratello Sidney, di soli quattro anni più grande, si ritrovano così a dover badare a se stessi in condizioni di estrema povertà. È comunque grazie alla madre, ex attrice, che Chaplin si appassiona a musica e teatro e muove i primi passi in quella che diventerà poi la sua carriera e il suo grande sogno. Inizia a esibirsi con la madre intorno ai cinque anni, per poi entrare nella prestigiosa compagnia di Fred Karno, dove dà vita al suo stile e riceve i primi riconoscimenti.

L’arrivo negli Stati Uniti e l’invenzione di Charlot

Nel 1910 Chaplin si trasferisce negli Stati Uniti, terra dove vivrà gran parte della sua vita ma che lo caccerà per ragioni politiche. Qui, assieme alla compagnia di Karno, si esibisce in eccezionali performance che subito ricevono una buona accoglienza e attirano l’attenzione di molte case produttrici. Nel 1914 la Keystone decide di puntare su questo promettente attore venuto dall’Inghilterra. È l’anno di Come guadagnarsi la vita, pellicola di debutto sul grande schermo per Charlie, dove interpreta un giornalista a caccia di scoop. Il film riscuote un discreto successo, ma non soddisfa Chaplin che continua a sognare qualcosa di diverso e più personale.

In cerca di se stesso e della sua vera arte, Chaplin sperimenta il teatro e diverse tecniche di drammaturgia fino a inventare il suo celebre personaggio: Charlot. Questo alter ego esordisce nel film Charlotte ingombrante diretto da Henry Lehrman. Per la prima volta appare sullo schermo lo strampalato e malinconico vagabondo con la giacca stretta, il bastone e la bombetta: una storica maschera che segnerà la storia del cinema muto e non solo.

Le controversie della Prima guerra mondiale

Durante la Prima guerra mondiale, Chaplin viene accusato di tradire l’Inghilterra, la sua patria natale, poiché mentre i soldati combattono nelle trincee lui si trova negli USA. Questo episodio rimane una macchia nella sua carriera, la prima di una lunga serie di controversie che segneranno la sua immagine pubblica.

La carriera e i capolavori

Nel 1918 sposa Mildred Harris da cui ha un figlio, Norman Spencer Chaplin, che purtroppo vive solo tre giorni. Dopo il lutto e numerose crisi, la coppia si separa nel 1920. In questo periodo Chaplin prende il controllo dei suoi film e lavora assiduamente al suo personaggio assieme a importanti attori contemporanei. Nascono così capolavori immortali come Il monello, La febbre dell’oro, Le luci della città, Tempi moderni e l’indimenticabile Il grande dittatore.

Durante questi anni Chaplin si risposa con Lita Grey, da cui ha due figli, Sidney e Charles. Il divorzio arriva nel 1927 ed è seguito dalla relazione con Paulette Goddard, che dura tra il 1936 e il 1942.

Innovazioni e stile artistico

Chaplin era noto per le sue innovazioni cinematografiche e per le tecniche uniche utilizzate nelle sue scene, di cui custodiva gelosamente i segreti, affermando che rivelarli sarebbe stato come per un prestigiatore svelare i propri trucchi. Oltre che attore, regista e sceneggiatore, Chaplin fu anche compositore musicale: celebre è la colonna sonora de Il grande dittatore, film in cui si prende gioco di Adolf Hitler e del suo sogno megalomane di conquista del mondo.

Il Maccartismo e l’esilio

Negli Stati Uniti d’America, Chaplin fu accusato di essere comunista durante gli anni del Maccartismo. Vennero redatti dossier su di lui e fu tenuto sotto stretto controllo come personaggio scomodo. Nel 1952, in occasione della presentazione del film Luci della ribalta, in Europa, non gli fu permesso di tornare negli USA. Questo evento lo segnò profondamente e modificò la sua visione e le sue idee in maniera definitiva.

Dopo questo esilio forzato, Chaplin si stabilì in Svizzera, dove produsse le sue ultime opere, fortemente critiche nei confronti di McCarthy e della società statunitense in generale.

Gli ultimi anni e la morte

Nel 1972 gli fu concesso di tornare negli USA, dove ricevette il Premio Oscar. Charlie Chaplin morì in Svizzera all’età di 88 anni nel 1977. Al momento della sua morte contava dodici figli, otto dei quali avuti dall’ultima moglie, Oona O’Neil.

L’eredità culturale legata al leggendario personaggio e alle sue innovazioni segna ancora oggi il mondo moderno. La sconfinata filmografia di Chaplin, con più di cento film e scene indimenticabili, è parte integrante della storia del cinema: un cinema di cui Charlie ha gettato le fondamenta, regalando momenti unici e aprendo la strada, con le sue tecniche pionieristiche, al futuro della macchina da presa.

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